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Visita guidata per la sezione dipinti
17 giugno 2022, 15:00
Centro di raccolta del Museo nazionale svizzero, Affoltern a. Albis

La famiglia ugonotta Cannac, originaria di Lione e stabilitasi a Saint-Légier-La Chiésaz sulle rive del lago di Ginevra, portò dalla Francia la moda del teatro di società. Nel 1777, Pierre-Philippe de Cannac commissionò al pittore lionese Joseph Audibert quattro scenografie che rappresentano una cucina, un salone, un bosco con rovine e un giardino alla francese. Gli abitanti del castello di Hauteville mantennero la tradizione del teatro di compagnia, con alcune interruzioni, fino agli anni Venti, arricchendo anche la collezione con altre scene e un nuovo palcoscenico.

©S chweizerisches Nationalmuseum

Nel 2015 il Museo Nazionale Svizzero ha acquisito dal Castello di Hauteville, sul Lago di Ginevra, la collezione di scenografie, costumi e altri oggetti. Si tratta di uno dei pochi esempi di teatro d'epoca in Svizzera, il che lo rende una vera e propria curiosità.

Nell'ambito della riqualificazione dell'esposizione permanente al Castello di Prangins, queste scenografie barocche sono attualmente oggetto di conservazione e restauro presso il Centro delle Collezioni per poi essere allestite nella nuova esposizione permanente.

Fino a metà giugno i pannelli raffiguranti la cucina potranno essere mostrati ai visitatori, cogliamo quindi l'occasione per farci spiegare da Franziska Snape e Natalie Ellwanger la storia del teatro del Castello di Hauteville, il concetto di conservazione-restauro e l’intervento effettuato.

A conclusione della visita, sarete invitati a un piccolo aperitivo e all'opportunità di scambiare idee e creare contatti all'interno del gruppo specialistico.

Data: venerdì 17.06.2022

Orario:                                    15:00-17:00 visita guidata, seguita da un aperitivo.

Luogo:                                    Centro di raccolta del Museo nazionale svizzero
                                               Lindenmoosstrasse 1
                                               8910 Affoltern a. Albis

Partecipanti:                           max. 20

Registrazione:                        Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Termine di iscrizione:             13.06.2022

Quota di partecipazione:       CHF 10.-.

Dal 16 al 18 settembre presso la sede della Supsi di Mendrisio si è svolto il corso di formazione sull’utilizzo del LASER nel campo del restauro di opere d’arte. Il corso, strutturato in lezioni teoriche e attività pratiche, è stato realizzato da un gruppo interdisciplinare di docenti: esperti scientifici, tecnici operativi e restauratori conservatori. Sono stati illustrati i principi di funzionamento e l’utilizzo di quattro diversi tipi di apparecchiature: due messe a disposizione dalla società italiana ELEN produttrice di LASER e partner nell’organizzazione del corso (un Neodimio Yag nel regime QS e un Erbio Yag) e due dalla SUPSI (ambedue Neodimio Yag, uno nel regime LQS l’altro SFR). Con queste apparecchiature, che hanno regimi operativi diversi e differenti lunghezze d’onda del raggio LASER che ne determinano la durata dell’impulso e la quantità di energia, è possibile intervenire su un’ampia e varia tipologia di supporti.  

La breve durata del corso non ha consentito di approfondire diversi temi ma l’osservare e il provare direttamente su materiali diversi (sia su repliche sia su frammenti di opere originali) si è dimostrato un determinante elemento di aggregazione che ha stimolato la curiosità di tutti.     Il fatto che gli 11 partecipanti provenissero da paesi diversi, come Francia, Svizzera e Italia e che fossero restauratori conservatori specializzati in diversi tipi di opere d’arte, dai dipinti murali ai materiali lapidei o alle terre cotte di provenienza archeologica, non ha impedito di trovare un terreno in cui confrontarsi con uno stimolante scambio di informazioni e con appassionanti spunti di discussione e dialogo.

Il LASER deve essere considerato come uno strumento indispensabile per la rimozione di materiali indesiderati e per un restauratore conservatore la conoscenza di vantaggi e limiti del suo utilizzo è un dato imprescindibile. Gli entusiastici commenti dei partecipanti al termine del corso, hanno dimostrato l’efficacia della formula utilizzata e potrebbero convincerci a riproporlo ancora nel corso dei prossimi anni.
Alberto Felici

Video by Guy Devreux

Die Nationale Informationsstelle zum Kulturerbe NIKE freut sich sehr, Ihnen die Publikation «Teilhabe am Kulturerbe – ein Leitfaden» zu präsentieren. 

In unterschiedlichen Lebensbereichen findet momentan ein Reflexions- und Lernprozess zu Teilhabe statt. Die NIKE möchte mit der frisch veröffentlichten Publikation einen Beitrag zu dieser Debatte leisten und Kulturerbefachpersonen, sowie weitere interessierte Personen anregen, eigene teilhabeorientierte Projekte anzustossen, zu unterstützen und umzusetzen. Dadurch soll die Teilhabe der Menschen an der Erhaltung und Pflege des kulturellen Erbes im Sinne der Konvention von Farogestärkt werden. 

Über zwei Jahre haben wir uns intensiv mit kultureller Teilhabe befasst, haben eine Evaluation konzipiert, Projekte evaluiert und Ergebnisse ausgewertet. Gerne bedanken wir uns an dieser Stelle herzlich bei allen Beteiligten, die zum Gelingen dieser Publikation beigetragen haben und bei Ihnen, verehrte Leserinnen und Leser für Ihr Interesse an diesem wichtigen Thema! 

Unter www.nike-kulturerbe.ch können Sie die Publikation kostenlos herunterladen. Sie ist als PDF auf Deutsch, Französisch und Italienisch erhältlich. Falls Sie ein gedrucktes Exemplar möchten, so können Sie dieses kostenlos unter Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. bestellen. Die gedruckte Version gibt es auf Deutsch und Französisch.

An seiner Sitzung vom 13. Oktober 2021 hat der Bundesrat das Kulturgüterschutzinventar 2021 genehmigt. Erfasst sind schützenswerte Baudenkmäler, archäologische Stätten sowie Sammlungen in Museen, Archiven und Bibliotheken in der Schweiz. In der vierten Ausgabe (nach 1988, 1995 und 2009) finden sich knapp 3400 sogenannte A-Objekte (von nationaler Bedeutung) und rund 10’000 B-Objekte (von regionaler Bedeutung). Die Kulturgüter von nationaler Bedeutung wurden nach einheitlichen Kriterien bewertet, in einem gesamtschweizerischen Vergleich überprüft und eingestuft. Rund 240 archäologische Objekte sind neu hinzugekommen. Nützlich ist die Darstellung des Kulturgüterschutzinventars im Geoportal des Bundes, das von Swisstopo betrieben wird. Die Kombination mit anderen Geodaten ermöglicht eine genauere Bestimmung der potenziellen Gefährdung der Kulturgüter.